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BES, DSA, ADHD: qual è il ruolo dello psicologo a scuola?

Dott.ssa Benedetta De Rosa

Scuola e psicologia

Negli ultimi anni, nella scuola italiana è emersa sempre di più la necessità della presenza dello psicologo che promuova l’inclusione scolastica. È necessario però fare chiarezza sulla differenza delle difficoltà che i bambini possono vivere nel contesto scolastico.

Sentiamo spesso parlare di DSA, BES e ADHD, ma questi tre acronimi non sono assolutamente intercambiabili. Tuttavia, data la loro rapida diffusione e l’uso non sempre corretto ed appropriato, si rischia di fare confusione.

La normativa di riferimento per i Bisogni Educativi Speciali

Il significato dell’acronimo BES è stato definito con la direttiva ministeriale emanata il 27 dicembre 2012. Nel documento è stata evidenziata l’esigenza di fornire strumenti di intervento a scuola per bambini con Bisogni Educativi Speciali; ossia bambini con difficoltà di apprendimento non sempre supportate da una specifica diagnosi, ma con effetti nel rendimento scolastico.

Il MIUR identifica tre categorie:

  • Bambini con disabilità, per il cui riconoscimento è necessaria la presentazione di una certificazione ai sensi della Legge n. 104 del 1992;
  • Bambini con svantaggio socio-economico, linguistico o culturale: ovvero tutte quelle situazioni in cui il bambino non presenta difficoltà certificate, ma che a causa di uno svantaggio relativo al contesto culturale e/o personale, richiedono una particolare attenzione educativa;
  • Bambini con disturbi nell’area evolutiva tra cui: deficit di linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, ADHD e DSA.

Dunque, i Disturbi specifici dell’Apprendimento (DSA) e i Deficit di attenzione e iperattività (ADHD) citati all’inizio, appartengono alla categoria dei Bisogni educativi speciali (BES). Ma qual è la differenza?

ADHD, DSA e BES: quali sono le differenze

Con il termine ADHD, si fa riferimento a deficit di attenzione e iperattività, cioè un disturbo evolutivo dell’autocontrollo, che include le difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo degli impulsi e del livello di attività che interferiscono significativamente con lo sviluppo e il funzionamento.

Le difficoltà di attenzione si evidenziano, sul piano comportamentale con la mancanza di perseveranza e la disorganizzazione; l’iperattività comporta un’eccessiva attività motoria, mentre l’impulsività si manifesta con azioni estremamente affrettate ed istantanee. Tutte queste manifestazioni comportamentali devono presentarsi in più di un contesto (ad esempio a casa e a scuola).

Con l’acronimo DSA, si fa invece riferimento ad un disturbo specifico relativo all’apprendimento, che può riguardare l’abilità di lettura, scrittura o calcolo.

Nello specifico si parla di:

  • Dislessia, per indicare difficoltà di lettura
  • Disgrafia e disortografia, per indicare difficoltà di scrittura
  • Discalculia, per indicare difficoltà di calcolo

Cos'è il Piano Didattico Personalizzato?

In modo particolare nel caso di disabilità certificate dalla legge 104/1992 è prevista la presenza dell’insegnante di sostegno; per gli alunni con DSA l’intervento prevede il ricorso ad un Piano Didattico Personalizzato (PDP) predisposto dalla scuola, in accordo con la famiglia, e con il conseguente utilizzo di tutti gli strumenti compensativi e dispensativi che possano garantire il successo scolastico dell’alunno; per i casi di svantaggio socio-economico, linguistico o culturale viene invece attivato il Piano Educativo Individualizzato (PEI).

Perchè è necessario lo psicologo a scuola?

Chiarite le differenze tra questi acronimi è fondamentale capire qual è il ruolo dello psicologo. La presenza dello psicologo a scuola contribuisce all’inclusione sociale degli alunni grazie alle proprie competenze. Il ruolo dello psicologo è prevalentemente all’interno di progetti che permettano di potenziare le abilità relazionali degli studenti. Lo scopo è infine quello di riconoscere I bisogni dei ragazzi e supportare le capacità di empatia ed autoregolazione.

Ecco perché è fondamentale lavorare in sinergia con la scuola e con la famiglia al fine di costruire perfettamente il percorso di ogni alunno con bisogno educativo speciale. In modo particolare è necessario offrire alla famiglia anche spazi di confronto e riflessione circa il loro ruolo educativo, mettendoli in condizione di individuare le migliori strategie educative. Alla scuola invece viene chiesta un’attenzione costante al fine di promuovere al meglio le risorse dell’alunno.

La nostra èquipe dispone di professionisti che da anni hanno preso in carico situazioni di ragazzi con BES e DSA. Lavoriamo con costanza e impegno insieme a scuole e famiglie al fine di garantire il benessere dei bambini/ragazzi in una fase fondamentale della loro vita.

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